Utilizzo di un nuovo graft-vascolare ibrido per la riperfusione senza torsione delle arterie renali durante trattamento open degli aneurismi dell’aorta toraco-addominale

Utilizzo di un nuovo graft-vascolare ibrido per la riperfusione senza torsione delle arterie renali durante trattamento open degli aneurismi dell’aorta toraco-addominale

Chiesa R., Kahlberg A., Mascia D., Tshomba Y., Civilini E., Melissano G.

Journal of Vascular Surgery

OBIETTIVO

Lo scopo di questo studio è stato valutare la sicurezza e l’efficacia a breve termine di un nuovo graft-vascolare ibrido, utilizzato per far fronte alla perfusione renale durante il trattamento chirurgico dell’aneurisma dell’aorta toraco-addominale (TAAA), eseguendo un’anastomosi distale senza sutura.

METODI

Tra il 2012 e il 2013, 25 pazienti (16 uomini; età media, 66+-8 anni) hanno subito la rivascolarizzazione di una (24 pazienti) o entrambe (un paziente) le arterie renali con il graft vascolare ibrido Gore (GHVG; W. L. Gore e Associati, Flagstaff, Ariz) durante la correzione chirurgica dell’TAAA. Le indicazioni specifiche includevano la posizione non favorevole dell’ostio dell’arteria renale, grave degenerazione aterosclerotica della parete, dissezione focale e stenosi. Tutti i pazienti sopravvissuti sono stati sottoposti ad angiografia tomografica computerizzata e visita con follow-up a 1 mese. Le caratteristiche preoperatorie, i dati intraoperatori e i risultati a breve termine sono stati confrontati con quelli di 49 pazienti con TAAA ed operati in concomitanza dello stesso periodo con tecniche standard di rivascolarizzazione renale (SRR).

RISULTATI

Tutti i vasi renali bersaglio GHVG (26 su 26) sono stati rianastomizzati con successo senza problemi tecnici. Non sono state riscontrate differenze significative tra i gruppi GHVG e SRR nei dati preoperatori e intraoperatori, ad eccezione di una prevalenza relativa di dissezione aortica (28% vs 6%; P =.026) e stenosi dell’arteria renale (44% vs 12%; P =.003) nel gruppo GHVG e per lo stenting renale intraoperatorio che è stato utilizzato prevalentemente nel gruppo SRR (12% vs 28%; P =.036). La mortalità a 30 giorni era del 4% in entrambi i gruppi. L’insufficienza renale acuta postoperatoria (raddoppiamento del livello di creatinina e del livello di creatinina >3.0 mg/dL) si è verificata in due pazienti GHVG (8%) e sette pazienti SRR (14%; P = NS). Il picco perioperatorio stimato di diminuzione del tasso di filtrazione glomerulare è stato inferiore nel gruppo GHVG (26 18 mL/min/1,73 m2 vs 37 22 mL/min/1,73 m2; P =.034). A 1 mese, all’esame Angio-TC, la pervietà dell’arteria renale era del 92% per i vasi GHVG, del 91% per il controlaterale rispetto al vaso renale trattato e del 92% per le arterie del gruppo SRR. Non sono state osservate complicanze legate al GHVG che hanno richiesto un reintervento o casi di insufficienza renale di nuova insorgenza che hanno richiesto dialisi.

CONCLUSIONI

La rivascolarizzazione renale durante la correzione open degli TAAA da parte del GHVG, con anastomosi distale senza sutura, è fattibile, specialmente nei casi di dissezione aortica, posizione non agevole del vaso renale e grave malattia aterosclerotica dell’ostio. I risultati a breve termine sono soddisfacenti, almeno paragonabili a quelli dell’SRR. Sono necessari campioni più grandi e un follow-up più lungo per valutare i vantaggi clinici e la durata di questo nuovo dispositivo.

10.1016/j.jvs.2014.03.256