Risultati attuali di un approccio combinato endovascolare ed open nel trattamento delle fistole aorto-bronchiali ed aorto-esofagee

Risultati attuali di un approccio combinato endovascolare ed open nel trattamento delle fistole aorto-bronchiali ed aorto-esofagee

Kahlberg, A., Tshomba, Y., Marone, E.M., Castellano, R., Melissano, G., Chiesa, R.

Annals of Vascular Surgery 2014

INTRODUZIONE

Le fistole aortoesofagee (AEF) ed aortobronchiali (ABF) sono rare ma immancabilmente fatali se non trattate. I tassi di mortalità nella chirurgia open rimangono proibitivi. La correzione endovascolare dell’aorta toracica (TEVAR) si è dimostrata una valida alternativa nel controllo delle emorragie in regime d’emergenza, consentendo una riduzione della mortalità perioperatoria. Tuttavia, comporta un rischio significativo di sequele tardive, vale a dire la contaminazione dell’endoprotesi e la sepsi, legate al mancato trattamento di perdite esofagee.

SCOPO

Lo scopo di questo studio è di presentare i risultati iniziali di una strategia combinata “ibrida” (endovascolare ed open) nel trattamento delle AEF e ABF.

MATERIALI E METODI

Dal 2006 al 2013, 8 pazienti (6 uomini, età media 63-13 anni) sono stati operati presso la nostra istituzione per AEF (7 pazienti) o ABF (1 paziente) primaria e secondaria, attraverso un approccio combinato: esclusione endovascolare della rottura aortica in regime d’emergenza e successivo trattamento chirurgico della lesione esofagea o bronchiale con l’interposizione associata di un lembo di muscolo intercostale. Il follow-up è stato possibile in tutti i pazienti (media 24+-36 mesi).

RISULTATI

Il TEVAR è stato eseguito con successo in tutti i casi d’emergenza per sanguinamento attivo o instabilità emodinamica. La stabilizzazione dei parametri emodinamici è stata ottenuta in tutti i pazienti. La fase chirurgica open è stata eseguita direttamente dopo il TEVAR (n = 1) o dopo un periodo medio di 6.9+-3.5 giorni (n = 7). Non è stato osservato alcun caso di sepsi perioperatoria, sanguinamento o exitus. Al follow-up, 7 pazienti erano vivi (87,5%). Un paziente è morto un anno dopo la procedura a causa di un arresto cardiocircolatorio improvviso di origine sconosciuta. Un altro paziente ha effettuato 2 ricoveri, a 3 e 8 mesi dopo l’intervento, per febbre ricorrente che ha richiesto una terapia antibiotica endovenosa prolungata. Nessuna conversione chirurgica od emorragia aortica è stata registrata durante il follow-up.

CONCLUSIONI

Il TEVAR seguito immediatamente da una correzione chirurgica della lesione esofagea o bronchiali attraverso l’interposizione di un lembo di muscolo intercostale sembra essere un trattamento fattibile per le AEF e ABF. Nonostante i risultati iniziali siano incoraggianti, sono necessari ulteriori dati su campioni più ampi e con un follow-up più lungo per confermare l’efficacia e la durata di questa strategia.

10.1016/j.avsg.2014.06.003