Risultati a medio termine di un singolo centro l’endoprotesi low-profile Zenith Alpha

Risultati a medio termine di un singolo centro l’endoprotesi low-profile Zenith Alpha

Melissano, G., Rinaldi, E., Mascia, D., Carta, N., Bilman, V., Bertoglio, L., Kahlberg, A., De Luca, M., Monaco, F., Chiesa, R.

Journal of Vascular Surgery Volume 73, Issue 5, Pages 1533 – 1540.e2May 2021

OBIETTIVO

L’analisi del trattamento endovascolare delle malattie dell’aorta toracica utilizzando nuove endoprotesi low-profile in un numero elevato di pazienti è fondamentale per comprendere la durata di questi dispositivi. Il presente studio riporta i risultati a medio termine di un’esperienza di un singolo centro utilizzando l’endoprotesi toracica Zenith Alpha.

METODI

Sono stati analizzati i risultati di 270 procedure eseguite su 262 pazienti (197 uomini; età media, 70,5 ± 9,5 anni) utilizzando l’endoprotesi toracica Zenith Alpha da novembre 2013 a dicembre 2019 per diverse malattie dell’aorta toracica. Gli obiettivi primari erano il successo clinico a 30 giorni e il successo clinico a medio termine (5 anni). Gli obiettivi secondari erano il tasso di eventi avversi a 30 giorni e a medio termine e le complicanze legate all’accesso e al dispositivo. Il follow-up dei pazienti sopravvissuti è stato eseguito mediante AngioTC e visite ospedaliere a 1, 6 e 12 mesi e successivamente ogni anno. L’analisi della sopravvivenza con metodo Kaplan-Meier è stata eseguita per la sopravvivenza complessiva e la libertà dalla mortalità legata alla riparazione endovascolare dell’aorta toracica e dai relativi reinterventi.

RISULTATI

La mortalità complessiva a 30 giorni è stata del 5,2% (2,5% per i casi elettivi e 30,8% per quelli non elettivi). Sono stati identificati endoleaks di tipo I in sei pazienti. I tassi di successo tecnico e clinico primario a 30 giorni sono stati rispettivamente del 97,8% e del 92,6%. L’incisione chirurgica femorale è stata utilizzata nel 41,1% dei casi e l’accesso percutaneo nel 58,5%. Il tasso di complicanze dell’arteria femorale dopo l’approccio percutaneo è stato del 5,1%, con la necessità di conversione chirurgica nell’1,9%. Il tasso di ictus è stato del 4,1% (ictus maggiore, 2,2%), e il tasso di ischemia midollare del 3,7% (paraplegia permanente, 0,7%). Dei 248 sopravvissuti, 239 hanno rispettato il protocollo di follow-up con immagini adeguate di AngioTC disponibili. La sopravvivenza complessiva al follow-up è stata del 94,0% a 1 anno, del 91,6% a 2 anni, del 88,9% a 3 anni e del 88,5% a 5 anni. Il tasso di procedure endovascolari secondarie non pianificate è stato del 5,3%. Nella coorte dello studio non sono state osservate fratture dell’endoprotesi o nuovi endoleaks di tipo I dovuti alla migrazione dell’endoprotesi.

CONCLUSIONI

I risultati a medio termine di questa nuova generazione di dispositivi low-profile sono stati soddisfacenti. La bassa incidenza riportata di procedure secondarie e l’assenza di migrazioni sono promettenti per la durata a lungo termine di questi dispositivi.

10.1016/j.jvs.2020.10.003