Chirurgia redo dell’aorta ascendente e dell’arco aortico

Chirurgia redo dell’aorta ascendente e dell’arco aortico

Chiesa R., Bertoglio L., Kahlberg A., Rinaldi E., Tshomba Y., Melissano G.

Journal of Cardiovascular Surgery

I reinterventi successivi alle precedenti correzioni chirurgiche dell’aorta ascendente e dell’arco aortico sono rari, ma tecnicamente impegnativi e spesso gravati da elevata morbilità e mortalità. Lo scopo di questo articolo è quello di presentare un’esperienza “singolo-centro” nel trattamento di questa patologia complessa, utilizzando diversi approcci chirurgici.

METODI

Tra il 1999 e il 2014, 17 pazienti (14 maschi, età media 73-+6 anni) hanno subito un intervento chirurgico di ricostruzione dell’aorta ascendente e dell’arco aortico presso il nostro Dipartimento. Un database sviluppato prospetticamente, comprese le procedure sull’aorta toracica, è stato analizzato in maniera retrospettiva per raccogliere dati sui pazienti redo.

RISULTATI

In 13 casi la procedura indice eseguita presso il nostro Dipartimento sull’arco aortico, è stata endovascolare o ibrida, con un tasso di reintervento del 6,9% (13/188). In 10 casi, la causa del reintervento è stata la migrazione distale dell’endoprotesi, trattata, in tutti questi, attraverso relining endovascolare ed in 6 casi associata a reimpianto dei tronchi sovraortici tramite sternotomia. In 5 casi, la causa del reintervento è stata una dissezione aortica ascendente retrograda, in 1 caso uno pseudoaneurisma aorto-anastomotico ascendente a seguito di reimpianto dei tronchi sovraortici, e, in 1 caso, mediastinite dopo l’impianto di un plug endovascolare precedentemente utilizzato per trattare uno pseudoaneurisma dell’aorta ascendente. In questi ultimi sette casi, tutti i pazienti sono stati trattati mediante sostituzione chirurgica dell’aorta ascendente e ad arco aortico sotto arresto circolatorio ipotermico profondo (DHCA) e perfusione cerebrale anterograda (ACP). Non è stata osservata mortalità a 30 giorni. Tra i principali casi di morbilità perioperatoria si annoverano 1 paraplegia, 1 ictus minore, 1 emorragia, che ha richiesto reintervento, e 3 casi di insufficienza respiratoria che hanno richiesto un’intubazione prolungata (2) o tracheostomia (1).

CONCLUSIONE

Nella nostra esperienza, non è trascurabile l’incidenza di gravi complicanze che richiedono reintervento dopo la correzione chirurgica dell’aorta ascendente o dell’arco aortico. La chirurgia redo in aorta ascendente e arco aortico è attuabile in centri ad alto volume di casi e con esperienza, in quanto spesso richiede la riparazione ibrida tramite sternotomia mediana o la sostituzione chirurgica sotto DHCA e ACP.