Utilità dell’ecocardiografia transesofagea con contrasto come guida per il trattamento endovascolare dell’aorta toracica

Utilità dell’ecocardiografia transesofagea con contrasto come guida per il trattamento endovascolare dell’aorta toracica

Agricola, E., Slavich, M., Rinaldi, E., Bertoglio, L., Civilini, E., Melissano, G., Marone, E., Fisicaro, A., Marini, C., Tufaro, V., Cappelletti, A., Margonato, A., Chiesa, R.

European Heart Journal Cardiovascular Imaging

Il trattamento endovascolare dell’aorta toracica (TEVAR) è comunemente considerato una valida alternativa alla chirurgia tradizionale. La presenza di endoleak tuttavia è uno dei limiti principali del TEVAR. Spesso l’ecocardiografia transesofagea (TEE) è adottata in aggiunta alla fluoroscopia e all’angiografia (ANGIO) durante l’impianto dell’endoprotesi. Nel presente studio, confrontiamo l’angiografia intraprocedurale, l’ecocardiografia transesofagea e l’ecocardiografia transesofagea con contrasto valutando la loro sensibilità nel rilevamento e tipizzazione precoce degli endoleaks.

METODI E RISULTATI

Cinquantaquattro pazienti con malattia dell’aorta toracica candidati a TEVAR sono stati prospetticamente arruolati nello studio. Dopo il rilascio dell’endoprotesi, il risultato della procedura è stato valutato da ANGIO, TEE e CTEE. L’uso del contrasto (Sonovue, Bracco) ha migliorato significativamente la qualità dell’TEE (P = 0.0001). L’CTEE si è dimostrata superiore, prima del rilascio dell’endoprotesi, nell’identificazione della porta di entrata, del vero e del falso lume, di trombosi aneurismatica, nella rilevazione di piccole breccie della parete arteriosa e individuazione di immagini simil-ulcerative. Dopo il rilascio dell’endoprotesi, l’CTEE è stata più accurata dell’TEE e dell’ANGIO nel rilevamento di flusso attivo nel falso lume e nella sacca aneurismatica (P = 0.0001) e nell’identificazione del flusso residuo (P = 0.0001). In particolare, l’ecocardiografia transesofagea con contrasto è più accurata rispetto all’ecocardiografia transesofagea tradizionale e all’angiografia intra-procedurale nell’identificazione di endoleak (P = 0.0001) e nella diagnosi di espansione incompleta dell’endoprotesi, nella necessità di un ulteriore gonfiaggio del palloncino (P 0.002) o di un impianto di endoprotesi aggiuntiva (P 0.006).

CONCLUSIONI

Le procedure di sostituzione endovascolare dell’aorta toracica sono migliorate grazie all’utilizzo della fluoroscopia con mezzo di contrasto, dell’ TEE multiplanare con valutazione del flusso mediante Doppler e dell’CTEE. Questo approccio fornisce informazioni aggiuntive in tutte le fasi della procedura, migliorando la sicurezza di impianto dell’endoprotesi ed i risultati procedurali.

10.1093/ehjci/jev118