Intervento di rivascolarizzazione degli arti inferiori mediante protesi in carbonio. Risultati a breve e medio termine

Intervento di rivascolarizzazione degli arti inferiori mediante protesi in carbonio. Risultati a breve e medio termine

Dordoni, L., Chiesa, R., Melissano, G

Giornale Italiano di Chirurgia Vascolare 2000

OBIETTIVI

Questo studio prospettico e non randomizzato è progettato per valutare i risultati a breve e medio termine dell’utilizzo di protesi vascolari in poliestere rivestite di carbonio Carbograft® nella rivascolarizzazione chirurgica degli arti inferiori.

METODI

Tra gennaio 1997 e settembre 1998 60 pazienti (43 maschi, 15 femmine, età media 68,2 anni) sono stati monitorati dopo procedure di bypass femoro-popliteo utilizzando protesi Carbograft. L’indicazione all’intervento chirurgico era la claudicatio invalidante nel 65% dei caso e l’ischemia critica nel 35% dei casi. Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad angiografia preoperatoria che ha rivelato un run-off ottimale in 11 casi (18,3%), un buon run-off in 4 (68,4%) e un run-off minimo in 8 (13,3%). È stato quindi eseguito un intervento di bypass femoropopliteo sopragenicolare su 49 pazienti (81,7%) e un intervento sottogenicolare su 11 (18,3%).

RISULTATI

Il follow-up in media è durato 314±207 giorni. Le complicanze precoci (media 30 giorni) includevano 5 casi di trombosi della protesi (8,5%) che hanno richiesto un intervento chirurgico e 1 caso (1,7%) di versamento periprotesico asettico. Le complicanze tardive includevano 8 casi (13,1 pazienti/anno) di trombosi della protesi causata da stenosi dell’anastomosi distale e trattata con PTA e 2 casi (3,3% pazienti/anno) di infezione della protesi. Non ci sono stati decessi perioperatori. La probabilità di pervietà primaria ad un anno è stata valutata utilizzando il metodo di Kaplan-Meier ed è risultata del 70,0±7,1% (67,9±8,3% per i casi di bypass sopragenicolare e 80,2±12,6% per le procedure sottogenicolari). La cifra di pervietà secondaria era 88,8±4,4%. È stata osservata una differenza statisticamente significativa nella pervietà primaria tra pazienti con run-off buono/eccellente e pazienti con scarso run-off: i tassi di pervietà primaria erano 76,1±7,3% e 35,7±17,5%, rispettivamente.

CONCLUSIONI

I risultati soddisfacenti ottenuti in questi casi giustificano futuri studi clinici randomizzati progettati per confermare i vantaggi a lungo termine dell’utilizzo delle protesi Carbograft nelle procedure di rivascolarizzazione sotto-inguinale.