Trattamento Open nella malattia aortica occlusiva: indicazioni, tecniche, risultati, consigli e trucchi

Trattamento Open nella malattia aortica occlusiva: indicazioni, tecniche, risultati, consigli e trucchi

Tshomba, Y., Melissano, G., Apruzzi, L., Baccellieri, D., Negri, G., Chiesa, R.

Journal of Cardiovascular Surgery

SCOPO

Lo scopo di questo articolo è stato di fornire una revisione delle indicazioni, le tecniche e gli esiti di una serie trattamenti chirurgici per la malattia aortica occlusiva.

METODI

Tra il 1991 e il 2013, 1071 pazienti (917 uomini, 154 donne; età media 62,6 anni) sono stati sottoposti a trattamento open per malattia occlusiva aorto-iliaca. Secondo la classificazione TASC II, 123 pazienti (11,5%) avevano lesioni di tipo B, 343 (32%) di tipo C e 605 (56,5%) di tipo D. Tra le lesioni di tipo D, 138 pazienti avevano la sindrome di Leriche con occlusione aorto-iliaca completa. Sono stati eseguiti 908 bypass aorto-bifemorali, 114 bypass axillo-bifemorali, 42 endoarteriectomie dell’aorta con aortoplastica in patch e 7 bypass toraco-bifemorali. L’endoarteriectomia associata dell’aorta addominale è stata richiesta in 191 pazienti (18,5%), delle arterie femorali in 297 (28,7%).

RISULTATI

Nel perioperatorio la mortalità era dello 0,6%; la morbilità perioperatoria includeva storia cardiologica (3,4% dei pazienti), respiratoria (2,6%) ed insufficienza renale acuta (2,6%). Ci sono stati 26 (2,5%) casi di embolizzazione distale intraoperatoria, 9 (0,8%) di trombosi acuta dell’innesto e 9 (0,8%) di sanguinamento che ha richiesto una revisione chirurgica entro le prime 24 ore dopo l’intervento chirurgico. Sono state segnalate sessantuno complicanze, in regione inguinale, in 57 pazienti (5,3%). Durante un periodo di follow-up medio di 74 mesi (range 1-264), la sopravvivenza senza occlusione, calcolata a 12, 24 e 36 mesi, è stata del 94,8%, 91,8% e 87,2%, rispettivamente. Il tasso di recupero funzionale degli arti in pazienti con ischemia critica degli arti inferiori era 87,3%. Ci sono state 11 (1%) infezioni del graft.

CONCLUSIONE

La riparazione aperta è una strategia duttile e può essere personalizzata in base alle condizioni cliniche del paziente e della patologia da un punto di vista anatomico. La pervietà a lungo termine è eccellente con una mortalità perioperatoria bassa ed un ragionevole tasso di moribidità.