Eradicazione di Clamidia pneumoniae dalle placche carotidee. Risultati di uno studio randomizzato

Eradicazione di Clamidia pneumoniae dalle placche carotidee. Risultati di uno studio randomizzato

Melissano, G., Blasi, F., Esposito, G., Tarsia, P., Dordoni, L., Arosio, C., Tshomba, Y., Fagetti, L., Allegra, L., Chiesa, R.

European Journal of Vascular and Endovascular Surgery 1999

OBIETTIVI

Determinare l’effetto di uno specifico trattamento antibiotico con Roxitromicina nell’eradicazione di Clamidia pneumoniae delle placche arteriose carotidee.

DISEGNO DELLO STUDIO

Studio prospettico, randomizzato aperto del trattamento.

PAZIENTI E METODI

Sono stati analizzati 32 pazienti (16 donne, età media 70.1 ±14.7 anni) sottoposti a chirurgia per rimozione di placche aterosclerotiche dalle arterie carotidee. Durante l’intervento, campioni di vena linguale e di arteria tiroidea superiore sono stati prelevati. Prima della procedura i pazienti sono stati randomizzati per ricevere Roxitromicina 150 mg due volte al giorno o nessun trattamento. 16 pazienti sono stati trattati con antibiotico per una media di 26 giorni (intervallo 17-35 giorni). I due gruppi di pazienti erano comparabili in termini di età, genere, fattori di rischio e prevalenza di sierologia per C. pneumoniae. È stata impiegata la tecnica di semi-nested PCR sui campioni delle placche carotidee, della vena linguale e dell’arteria tiroidea. Campioni di sangue sono stati prelevati dai pazienti per determinare il titolo anticorpale di IgG, IgA e IgM contro C. pneumoniae mediante tecnica di microimmunofluorescenza.

RISULTATI

In 12 dei 16 pazienti non trattati è stata riscontrata la presenza di DNA di C. pneumoniae nelle placche carotidee. Viceversa, il DNA di C. pneumoniae è stato riscontrato in solo 5 dei 16 pazienti trattati con antibiotico (p 0.034, test Chi-Quadro). In tutti i casi la PCR era negativa per i campioni di vena linguale e arteria tiroidea.

CONCLUSIONI

La roxitromicina sembra essere efficace nel ridurre la carica di C. pneumoniae all’interno delle placche aterosclerotiche, anche se un prolungato monitoraggio è necessario per determinare se il trattamento antibiotico determini un beneficio sui risultati a lungo termine del paziente.

10.1053/ejvs.1999.0915