Confronto tra sacrificio di parete aortica sana utilizzando endoprotesi ramificate off-the-shelf o chirurgia aperta durante il trattamento dell’aneurisma toracoaddominale

Confronto tra sacrificio di parete aortica sana utilizzando endoprotesi ramificate off-the-shelf o chirurgia aperta durante il trattamento dell'aneurisma toracoaddominale

Bertoglio, L., Cambiaghi, T., Ferrer, C., Baccellieri, D., Verzini, F., Melissano, G., Chiesa, R., Tshomba, Y.

Journal of Vascular Surgery 2018

INTRODUZIONE/OBIETTIVI

I dispositivi off-the-shelf (ovvero con misure standard) ramificati per il trattamento endovascolare dell’aneurisma toracoaddominale (TAAA) sono stati sviluppati per superare i ritardi relativi alla produzione e alla logistica caratteristici della personalizzazione del dispositivo. Tuttavia, i requisiti strutturali per l’utilizzo, insieme alla necessità di componenti toracici aggiuntivi per adattarsi alle diverse anatomie, potrebbero portare a sacrificare una parte di aorta sana.

MATERIALI E METODI

Sono stati arruolati 18 pazienti consecutivi trattati per TAAA tra il 2010 e il 2016 in due centri che utilizzano il dispositivo off-the-shelf t-Branch (Cook Medical, Bloomington, Ind) (gruppo TB). Sono stati confrontati, in un rapporto 1:1, questi 18 pazienti con altri 18 pazienti dei 464 TAAA trattati nello stesso periodo con riparazione chirurgica aperta (gruppo O), in uno dei due centri. I pazienti sono stati abbinati sulla base della fattibilità del t-Branch, della distanza tra l’arteria succlavia sinistra e l’inizio dell’aneurisma e del diametro della zona di atterraggio prossimale valutata mediante angiografia tomografica computerizzata (TAC) preoperatoria. È stata confrontata la lunghezza complessiva dell’aorta nativa sana sacrificata (la zona di tenuta nel gruppo TB) nei due gruppi in base alla TAC postoperatoria, e sono state studiate il numero di arterie intercostali perse da quel segmento aortico sano. È stata poi calcolata anche la parte di aorta sacrificata non necessaria sottraendo la copertura minima obbligatoria del colletto richiesta per ottenere la tenuta prossimale (25 mm).

RISULTATI

Sono stati accoppiati in un rapporto 1:1, 6 casi di TAAA di estensione II, sette di estensione III e cinque di estensione IV. Nel complesso, la lunghezza dell’aorta sana sacrificata era maggiore (P <.001) nel gruppo TB (lunghezza mediana: gruppo TB, 49mm [intervallo interquartile (IQR), 31-60mm]; Gruppo O, 14 mm [IQR, 10-20 mm]), e di conseguenza il numero di arterie intercostali perse (numero mediano di coppie perse: gruppo TB, quattro [IQR, tre-quattro]; O gruppo, due [IQR, uno-tre]) era maggiore (P 1/4 .004). Stratificando i risultati in base all’estensione del TAAA e dopo aver sottratto dal gruppo TB la lunghezza dell’aorta necessaria per la sigillatura prossimale (25 mm), la lunghezza dell’aorta sana sacrificata era maggiore (P 1/4.008) solo nell’estensione IV TAAA, 125 mm (IQR, 56-155 mm). Il numero di coppie di arterie intercostali sacrificate era maggiore solo nell’estensione III TAAA (P 1/4.043) e nell’estensione IV TAAA (P 1/4.024). Non è stata osservata alcuna differenza significativa nei risultati clinici a 30 giorni tra i gruppi abbinati.

CONCLUSIONI

L’uso del dispositivo t-Branch rispetto al trattamento chirurgico aperto è associato a un maggiore sacrificio di aorta sana nell’estensione IV di TAAA e ad una conseguente maggior perdita di arterie intercostali. Il possibile aumento teorico del rischio di ischemia del midollo spinale, secondario all’uso di routine di questo dispositivo preconfezionato, dovrebbe essere ulteriormente analizzato.

10.1016/j.jvs.2017.08.052