Fistole aorto-esofagee e aortobronchiali in seguito a riparazione endovascolare dell’aorta toracica: un sondaggio nazionale

Fistole aorto-esofagee e aortobronchiali in seguito a riparazione endovascolare dell'aorta toracica: un sondaggio nazionale

R. Chiesa, G. Melissano, E.M. Marone, M.M. Marrocco-Trischitta, A. Kahlberg

European Journal of Vascular and Endovascular Surgery 2010

INTRODUZIONE/OBIETTIVI

Abbiamo valutato l’incidenza delle fistole aorto-esofagee (AEF) e aortobronchiali (ABF) dopo riparazione endovascolare dell’aorta toracica (TEVAR), indagandone le caratteristiche cliniche, i fattori determinanti, le opzioni terapeutiche e i risultati.

MATERIALI E METODI

Abbiamo condotto un’indagine nazionale volontaria tra le università e i centri ospedalieri italiani con un programma endovascolare toracico.

RISULTATI

Sono stati contattati trentanove centri e 17 hanno partecipato. Tra pazienti sottoposti a TEVAR tra il 1998 e il 2008, 19/1113 (1,7%) hanno sviluppato AEF/ABF. Tra le indicazioni al TEVAR, lo pseudoaneurisma aortico risultava associato allo sviluppo di AEF/ABF tardiva (P Z 0,009). Inoltre, le procedure urgenti e complicate hanno determinavano un aumento del rischio di AEF/ABF (P Z 0.008 e P <0.001, rispettivamente). Otto pazienti sono stati trattati in modo conservativo, tutti morti entro 30 giorni. Undici pazienti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico AEF/ABF, con una mortalità perioperatoria del 64% (7/11). Ad un follow-up medio di 17,7 +- 12,5 mesi, la sopravvivenza globale era del 16% (3/19).

CONCLUSIONI

L’incidenza di AEF e ABF a seguito di TEVAR non è trascurabile, ed è paragonabile a quella dopo la riparazione open. Questo dato giustifica un follow-up a lungo termine post TEVAR ad hoc, in particolare nei pazienti sottoposti a procedure urgenti e complicate. Sia il trattamento chirurgico che quello endovascolare dell’AEF/ABF sono associati a un’alta mortalità. Comunque, il trattamento conservativo non sembra essere un’opzione praticabile.

10.1016/j.ejvs.2009.12.007