Alte dosi di aprotinina: effetto emostatico negli interventi a cuore aperto

Alte dosi di aprotinina: effetto emostatico negli interventi a cuore aperto

Alajmo F, Calamai G, Perna AM, Melissano G, Pretelli P, Palmarini MF, Carbonetto F, Noferi D, Boddi V, Palminiello A

The Annals of Thoracic Surgery 1989

Due gruppi di pazienti sono stati studiati prospetticamente per valutare l’effetto emostatico di alte dosi di aprotinina negli interventi a cuore aperto. Il gruppo A di pazienti (n=22) ha ricevuto aprotinina durante l’intera procedura. Il gruppo B di pazienti (n=12) è servito da controllo. I gruppi erano omogenei per variabili di base e per durata del bypass cardiopolmonare. Il sanguinamento postoperatorio è stato più basso nel gruppo A (media 486 mL) che nel gruppo B (830 mL) (p < 0.01). La necessità di sangue è stata ridotta di circa la metà nei pazienti con aprotinina (media gruppo A 213 mL; gruppo B 409 mL). I livelli di emoglobina sono stati simili nei due gruppi (settima giornata postoperatoria: gruppo A 11,29 g/dL; gruppo B 11,26g/dL, non significativo). La conta piastrinica si è ridotta alla fine dell’intervento in entrambi i gruppi (99.000 e 95.000 rispettivamente, non significativo) e sono poi aumentati oltre il livello di base prima della dimissione. Non si sono osservate complicanze che possano essere attribuite alla aprotinina. In conclusione crediamo che l’uso di alte dosi di aprotinina sia siuro ed efficace. Diminuisce la perdita ematica e riduce la necessità di trasfusioni negli interventi cardiaci, in particolar modo in selzionati gruppi di pazienti (ad esempio nei testimoni di Geova, nei reinterventi, nelle insufficienze renali).