Aneurisma viscerale del patch aortico dopo la riparazione dell’aorta toracoaddominale: trattamento convenzionale vs ibrido

Aneurisma viscerale del patch aortico dopo la riparazione dell'aorta toracoaddominale: trattamento convenzionale vs ibrido

Tshomba, Y., Bertoglio, L., Marone, E.M., Melissano, G., Chiesa, R.

Journal of Vascular Surgery, Volume 48, Issue 5, November 2008, Pages 1083-1091

OBIETTIVO

La riparazione dell’aneurisma viscerale del patch aortico viscerale (VAP) dopo il trattamento aperto dell’aneurisma dell’aorta toracoaddominale (TAAA) comporta un alto tasso di morbilità e mortalità. Lo scopo di questo studio è quello di confrontare i risultati della nostra serie di pazienti che sono stati sottoposti a riparazione con chirurgia aperta dell’aneurisma del VAP (gruppo convenzionale) con un gruppo selezionato di pazienti ad alto rischio che sono stati sottoposti, nello stesso periodo di tempo dal 2001-2007, ad un approccio alternativo ibrido chirurgico ed endovascolare (gruppo ibrido).

METODI

Gruppo convenzionale: Dodici pazienti (11 maschi, età mediana 71,5 anni, range da 65 a 77 anni) sono stati sottoposti a riparazione dell’aneurisma VAP (diametro massimo mediano 62 mm, range da 52 a 75 mm) con tecnica di reinclusione tramite toracofrenolaparotomia o laparotomia subcostale bilaterale. È stato eseguito il reimpianto di un singolo VAP sottodimensionato o la rivascolarizzazione separata di una o più arterie viscerali. Gruppo ibrido: Sette pazienti (5 maschi, età mediana 70 anni, range da 63 a 78 anni) definiti come ad alto rischio per la chirurgia convenzionale avendo l’American Society of Anesthesiology (ASA) classe 3 o 4 associato ad un volume espiratorio forzato preoperatorio in 1 secondo (FEV1) <50% o una frazione di eiezione <40%, sono stati sottoposti a riparazione dell’aneurisma VAP (diametro massimo mediano 73 mm, range ,da 62 a 84 mm) tramite laparotomia mediana, reallineamento delle arterie viscerali ed esclusione dell’aneurisma VAP utilizzando endografts aorto-toracici disponibili in commercio.

RISULATI

Gruppo convenzionale: La mortalità perioperatoria è stata del 16,7% e la morbilità maggiore del 33,3%. Un caso di anuria perioperatoria è stata trattata con successo con stenting bilaterale dell’arteria renale. Nessuna paraplegia o paraparesi è stata osservata. Ad un follow-up mediano di 2,3 anni (range, 1,6-7 anni) abbiamo osservato un caso di raccolta di liquido peri-protesico con sepsi al 46 giorno postoperatorio che richiedeva drenaggio chirurgico e una terapia antibiotica prolungata, e un caso di insufficienza renale al giorno 68, che richiedeva un’emodialisi permanente. Gruppo ibrido: la mortalità perioperatoria era del 14,3% e la morbilità maggiore del 28,6% con un caso di paraplegia transitoria ritardata. Ad un follow-up mediano di 1,9 anni (range, 0,3-6,8 anni), abbiamo osservato un caso di pancreatite tardiva (46 giorni dopo l’intervento) risoltosi con trattamento farmacologico, e un decesso dovuto ad una trombosi acuta degli innesti viscerali (78 giorni dopo l’intervento). Non abbiamo osservato altri decessi o complicazioni legate alla procedura, crescita dell’aneurisma VAP, endoleak e migrazione dell’endograft.

CONCLUSIONI

La riparazione ibrida è chiaramente un’alternativa fattibile alla semplice osservazione per i pazienti non idonei a rifare la chirurgia aperta dell’aneurisma VAP. Tuttavia, nonostante i nostri promettenti risultati iniziali, sono state osservate nuove complicazioni specifiche a medio termine relative alla procedura e un uso diffuso di questa tecnica dovrebbe essere attualmente limitato, fino a quando il follow-up a lungo termine sarà disponibile.

10.1016/j.jvs.2008.05.079